Indicare e
descrivere la macchina caratteristica della mia ricerca di dottorato
non è una questione banale. Ho deciso di scompaginare le carte (non
me ne voglia il docente) e provo a dare una risposta articolata (ma
molte altre sarebbero possibili...).
Nel mio lavoro di ricerca applico metodi derivanti dalla meccanica statistica allo studio di processi epidemici sui network sociali.
Una macchina come
strumento è
il computer. I moderni computer sono alimentati ad elettricità, sono
composti da un'unità di elaborazione centrale (CPU), da una memoria
e vari altre componenti (per esempio, per la gestione degli
input/output). Al giorno
d'oggi grazie a questa
macchina è possibile svolgere operazioni di
varia natura, anche molto
complesse.
Oppure
dovrei considerare come particolare macchina immateriale il software
utilizzato (ma su questo ho
dei dubbi): in particolare i
programmi che ho scritto per far svolgere al computer gli algoritmi
su cui si svolge la
ricerca. I programmi sono la
codificazione degli algoritmi (procedure di calcolo) in
modo che siano “comprensibili” ed eseguibili dalla macchina
computer. Possono essere considerati delle macchine?
Oppure gli stessi algoritmi sono delle macchine? Che nel mio caso sono oggetto e strumento della mia ricerca.
Un altro oggetto del mio lavoro può essere considerato (un aspetto di) una macchina, ancora
una volta molto particolare. Lo studio della diffusione delle epidemie su scala
globale non può prescindere (tra le altre cose) dalla conoscenza
della principale rete di trasporto mondiale, quella degli aeroporti.
In questo caso
possiamo considerare la rete di trasporto aereo come una macchina?
Secondo il sociologo americano Lewis
Mumford, ripreso anche dal noto sociologo torinese Luciano Gallino,
si possono definire mega-macchine sociali le
grandi organizzazioni gerarchiche che usano masse di esseri umani
come componenti. Aerei,
piloti, controllori di volo, operai, addetti ai controlli, etc... sono
componenti di questa megamacchina.
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